Sentiamo spesso parlare di Storytelling, ma spesso ci limitiamo al suo significato più superficiale: ne parliamo solo perchè “fa moda” e anche un blog come questo diventa una “narrazione d’impresa”. Niente di più sbagliato.
Storytelling: chiariamo qualche punto
Prima di mostrarvi il potere dello storytelling è importante porsi una domanda fondametale:
Cosa significa “storytelling”?

Purtroppo, non abbiamo un termine italiano che riesca a cogliere le sfumature di significato che caratterizzano questo concetto, ma possiamo provare a spiegarle attraverso alcuni punti:
- fare storytelling non è semplicemente “raccontare una storia”, ma si tratta di un “comunicare qualcosa attraverso un racconto”. Dunque lo storytelling non è un racconto, ma si serve del racconto;
- fare storytelling significa dare vita a rappresentazioni (visive, percettive, uditive, etc..) e immaginari intorno ad un prodotto o brand.
- Lo scopo del comunicare attraverso un racconto è quello di coinvolgere il pubblico.
- L’emozione è un elemento centrale;
- Lo Storytelling crea e potenzia il valore di un’azienda, brand o professionista;
- Lo storytelling aziendale riguarda anche la comunicazione interna all’azienda e può aiutare i dipendenti a creare maggiore coesione e aumentare la motivazione.
Quando un qualche “consulente/esperto” vi dice che lo storytelling è raccontare una storia, esiste una sola cosa saggia da fare: scappare.
La Palla di Pezza
Per dimostrarvi il potere dello Storytelling, vi parlerò di un esperimento svolto da Walker e Glenn nel luglio del 2009, due giornalisti e narratori che decisero di rispodere ad una domanda che li tormentava da tempo:
Può una grande storia trasformare una cianfrusaglia senza valore in un oggetto significativo?
L’esperimento durò cinque mesi: Walker e Glenn chiesero ad amici e conoscenti di scrivere una storia coinvolgente su alcuni oggetti di poco valore (palle di pezza, pupazzetti, statuine, saliere, etc..) e di mettere questi oggetti in vendita su Ebay, usando come didascalia i racconti da loro scritti. Il Risultato? Il Ricavato superò i 3500 dollari, 36 volte in più rispetto al reale valore degli oggetti.

A questo punto, la risposta alla loro domanda appare ovvia: si, una grande storia può effettivamente fare la differenza.
Ovviamente, chi vuole effettivamente coinvolgere non deve inventare una storia: il cliente potrebbe scoprirlo, sentirsi ingannato e la storia potrebbe scatenare l’effetto opposto; semplicemente bisogna saper raccontare la propria. Infatti, ricordate:
Tutti hanno una storia da raccontare, sta a noi decidere se essere un’azienda qualunque o diventare qualcuno da cui vale la pena acquistare.
Per ottenere un risultato bisogna utilizzare più strumenti. Lo storytelling da solo non basta per coinvolgere e mantenere un rapporto con i clienti: leggi l’articolo sull’utilizzo dei chatbots!