Questa mattina mi sono svegliata e, come al solito, ho spulciato un po’ di comunicati stampa per farmi un’idea sulle news del giorno. Durante questo tour alquanto noioso, quando ormai avevo perso le speranze di trovare una notizia degna di nota, mi si piazza davanti il seguente titolo: – McDonald’s perde il “Big Mac”-. Cercando di non farmi andare il caffè di traverso, disperata per il mio panino preferito, apro impaziente l’articolo. Ho scoperto così questa interessante vicenda che sto per raccontarvi.
McDonald’s e Supermac: la vicenda
Supermac è una piccola catena di fast food irlandese che aveva già avuto dei precedenti con il colosso McDonald’s. Nel lontano 1978 Pat McDonagh decise di aprire un fast food, utilizzando il soprannome conquistato al liceo, Supermac. A quanto pare a McDonald’s non piacque questa scelta: un nome così simile al suo prodotto di punta, il famoso “Big Mac”, non poteva assolutamente diffondersi nel suo stesso mercato. Il rischio era quello di generare confusione e impedì al povero Pat di espandersi al di fuori dei confini irlandesi. La battaglia legale tra la famosa catena e Supermac’s ebbe inizio quasi quarant’anni dopo, nel 2017, e solo oggi si è giunti ad un verdetto che inaspettatamente è stato a vantaggio della piccola catena.

Come McDonald’s ha perso il “Big Mac”
Ma cosa è successo nel dettaglio? L’Ufficio dell’Unione Europea per la Proprietà Intellettuale (EUIPO) si è occupato del caso, sancendo la vittoria della piccola impresa. Supermac’s contestava a McDonald’s un “uso non effettivo” del marchio, utilizzato in realtà anche per altri prodotti e non era un marchio diffuso in tutta Europa, come invece il colosso dichiarava. A quanto pare, il caro vecchio pagliaccio Ronald ha sempre avuto la malsana abitudine di accaparrarsi marchi senza in realtà utilizzarli. Tutto ciò veniva fatto allo scopo di impedire l’espansione di eventuali rivali, cosa che effettivamente stava succedendo a Supermac’s.

Supermac’s accusava McDonalds di registrare marchi non per scopi commerciali, ma solo per intimidire i concorrenti. Brutta storia, insomma.
Adesso vi starete chiedendo: Mcdonald’s perde davvero il “Big Mac”? Ancora nulla è confermato e McDonald’s può ricorrere in appello e portare avanti la causa. Ovviamente, a prescindere dall’esito definitivo, questo non comporterà nessun cambiamento nella commercializzazione del prodotto: McDonald’s perderà “solo” l’esclusiva sul marchio. Per scoprirne di più non ci resta che aspettare.
Osservazioni in materia di marchi
L’uso effettivo del marchio fa riferimento ad un reale utilizzo dello stesso sull’intero territorio dichiarato. In poche parole, la sola registrazione di un marchio non ci conferisce un potere illimitato sullo stesso, dobbiamo dimostrare l’utilizzo che ne facciamo. Un caso simile si era verificato quando una società indiana, nel 2002, acquisì un ramo dell’azienda Innocenti, compreso il marchio “Lambretta”. Nel 2007, un’azienda olandese depositò questo stesso marchio e la società indiana si rivolse immediatamente al Tribunale che dichiarò il marchio come decaduto per mancato uso, rifiutando qualsiasi altro ricorso (clicca qui per leggere l’articolo sul caso). Questi casi ci dimostrano come spesso si è poco informati in materia di marchi: è importante conoscere queste regolamentazioni per evitare che qualcuno li utilizzi come arma contro il nostro business proprio come McDonald’s ha fatto con Supermac’s.